Racism or common humanity? Depictions of Italian civilians under Allied war and occupation.

Matthew Evangelista
Allied attitudes toward Italian civilians during the Second World War ranged from vindictiveness colored by racism to genuine sympathy and a feeling of common humanity. Glimpses of guilt for civilian casualties appear in some sources, including Joseph Heller’s famous novel, Catch-22, and they reinforce the overall sense of ambivalence and moral ambiguity.

Occupazione, ricostruzione ed equilibri internazionali. La United Nations Relief and Rehabilitation Administration (UNRRA) e l’intervento sanitario in Italia: il caso della malaria in Sardegna.

Gian Lorenzo Zichi
A partire dall’autunno 1943, tra i problemi ai quali il governo militare alleato dovette far fronte in Italia, quello sanitario fu cruciale. La guerra aveva infatti acuito l’incidenza di malattie quali tifo, colera e malaria, con ricadute dirette in capo alle forze anglo-americane impegnate nella liberazione della penisola.

L’occupazione anglo-americana e la ‘questione triestina’: Cinegiornali e documentari italiani del secondo dopoguerra.

Cosimo Tassinari
Tra il 1945 e il 1954 Trieste e una parte dei territori della Venezia Giulia furono amministrati dall’Allied Military Government of Occupied Territories (AMGOT). La produzione documentaria e cinegiornalistica che racconta quel particolare periodo storico si offre oggi come strumento importante per analizzare e individuare le diverse forme di costruzione di una memoria nazionale condivisa.

La Seconda guerra mondiale di Giuseppe Dosi: dall’epurazione fascista all’Interpol.

Fabio Ecca
Questo contributo vuole analizzare e ricostruire per la prima volta l’attività e l’operato di Giuseppe Dosi durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra. Perseguitato dal fascismo fino al 1940. da quell’anno fino al 1945, quando venne definitivamente reintegrato nella polizia, Dosi è stato uno dei protagonisti della liberazione di Roma, il principale artefice del salvataggio della documentazione su via Tasso, un fondamentale testimone d’accusa dei primi processi per i crimini di guerra ed uno dei maggiori collaboratori italiani del Comando Alleato operativo in Italia.

Da Salò alla fondazione dei Far e l’Msi. Rutilio Sermonti e la nascita del neofascismo nel secondo dopoguerra.

Juan M. de Lara Vázquez
Nel presente studio si vuole ripercorrere questo periodo attraverso l’esperienza del volontario italiano Rutilio Sermonti che dopo l’armistizio, trovandosi sul fronte greco, aderì dapprima alle Waffen SS Italia e partecipò poi agli ultimi giorni della Repubblica Sociale Italiana. La sua figura è utile per ricostruire alcuni dei passaggi che portarono i reduci del fascismo a ritrovarsi nel periodo democratico, e a fondare successivamente il Movimento Sociale Italiano.