Practices and Experiences of European and Non-European Occupations Between World War II and the Cold War

Francesco Cacciatore – Occupied Italy chief editor

Il quarto numero della rivista Occupied Italy raccoglie per la pubblicazione i risultati di alcuni degli interventi più significativi presentati dai partecipanti alla conferenza Occupied Spaces – Pratiche ed esperienze di occupazione europee ed extraeuropee tra Seconda Guerra Mondiale e Guerra Fredda, svoltasi presso l’Università degli Studi di Salerno il 14 ottobre 2024, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici. 

La conferenza e questo numero della rivista rientrano nelle attività del progetto “Audio Visuals And Languages Analysis Network for Cultural Heritage in Europe – Avalanche of Democracy”, finanziato dal contributo CERV-2023- CITIZENS-REM (European Remembrance – 2023). La conferenza è nata da un invito rivolto a studiosi e ricercatori ad adottare un nuovo approccio multidisciplinare ai concetti di “spazio” e “occupazione” per quanto riguarda la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra Fredda vista come immediata conseguenza della prima, e dei loro “spazi occupati”. Tramite gli interventi presentati e gli articoli da essi scaturiti, si è assistito a definizioni e ridefinizioni del concetto di “occupazione”, tradizionalmente inteso come l’imposizione di controllo e potere attraverso la violenza da parte di entità nazionali e/o dei loro attori su determinati territori e/o gruppi di individui. Tuttavia, gli articoli pubblicati in questo numero evidenziano come alcuni studiosi si propongano di affrontate questo tema in maniera differente, utilizzando diversi contesti storici, geografici, e culturali per analizzare un concetto da sempre controverso e di difficile definizione. 

La conferenza Occupied Spaces, e i suoi risultati scientifici presentati in questo numero di Occupied Italy, si sono spinti oltre il contesto europeo, ampliando l’analisi e guardando ai diversi contesti di “occupazione” attraverso principalmente la categoria di “spazio”. Questo concetto di spazio, però è stato analizzato nel contesto del crescente interesse, in anni recenti, sia verso i processi di colonizzazione e decolonizzazione sia verso altri fenomeni di guerra espansionistica, dove il concetto di “spazio” è visto come un mezzo per analizzare i complessi fenomeni di relazione tra colonizzatore e colonizzato, occupante e occupato. Di conseguenza, il concetto di “spazio” è stato volutamente ampliato, ed esso è sia uno spazio geografico che non geografico che arriva ad includere anche gli spazi di vita quotidiana e individualità, quali lingua, cultura, istruzione, genere, religione, etnia, famiglia, e istruzione), studiando come essi cambino e si trasformino nel contesto dell’occupazione.A quattro anni dalla sua fondazione, la rivista Occupied Italy è dunque onorata di presentare i risultati scientifici di questo ambizioso progetto che ha visto coinvolti attori internazionali, istituzioni europee, università di diversi paesi, e soprattutto un gruppo di eccellenti studiosi che hanno scelto di presentare i risultati del proprio lavoro tramite la nostra piattaforma. Un ringraziamento particolari va a tutti i membri dello staff di Occupied Italy, che hanno reso possibile questo risultato